11 SETTEMBRE: IL SENSO DELLA STORIA A SCUOLA

    

   

Siamo soliti chiedere a ogni anniversario dell’attentato alle Torri Gemelle, cosa si stava facendo quando arrivarono le prime tragiche immagini attraverso gli schermi televisivi. I nostri studenti però non erano ancora nati, è quindi doveroso per la scuola raccontare e spiegare un evento che ha cambiato la storia mondiale (senza ombra di dubbio in peggio). Inoltre, essendo già in tema, giusto anche menzionare ai giovani un altro 11 settembre più lontano nel tempo, altrettanto funesto, quello del colpo di stato in Cile nel 1973.
La scuola ha il dovere di offrire agli studenti strumenti di lettura della realtà in cui vivono e proprio questa estate, con il ritiro delle truppe occidentali dall’Afghanistan dopo 20 anni, si è concluso con un fallimento oggettivo il tentativo di esportare la democrazia con la forza e la guerra. Bisognerà approfondire a scuola chi sono i talebani, come sono riusciti a tornare al potere nonostante la loro natura violenta e oscurantista (soprattutto, ma non solo, nei confronti del mondo femminile), perché le truppe militari dell’Occidente hanno dovuto ripiegare riconsegnando il paese a coloro a cui l’avevano strappato con le armi neanche molto tempo fa, senza che si sia consolidato uno stato in grado di governare in maniera più giusta la regione.
 
C’è di dice che la storia non torni mai indietro, altri che invece i corsi e ricorsi storici sono inevitabili. Sicuramente gli anni travagliati che stiamo vivendo, ci mostreranno a breve se il ritiro dall’Afghanistan chiuderà il cerchio inaugurato dagli attentati del 2001 o se riaprirà una pagina ancora più buia.
 
A noi, a scuola, il compito di interrogarci, approfondire e il dovere di impegnarci per dare alla storia una direzione diversa, quella che hanno tentato di costruire grandi persone come Gino Strada, in cui il ricorso alla guerra d’attacco non sia più il mezzo per giustificare qualsivoglia fine e il terrorismo non sia più strumento mortale di lotta politica.
 
Lorenzo Mazzi